Il Carcinoma Prostatico

Anatomia puratrasversale, apparato urinario

Il carcinoma della prostata è un tumore che si sviluppa a carico della ghiandola prostatica dell’apparato genitourinario maschile. Una ghiandola che si trova topograficamente al di sotto della vescica e che accoglie il canale uretrale. Le cellule possono crescere localmente ma possono dare anche metastasi in altre parti del corpo come le ossa e ai linfonodi . Poichè la prostata si trova accanto al canale anorettale è una ghiandola che può essere controllata con l’esplorazione rettale, che risulta oggi il principale mezzo diagnostico.
Di seguito sono descritti i principali fattori di rischio, la procedura di diagnosi e le principali modalità di intervento.

Sono a rischio?

Il carcinoma della prostata meno frequente in Asia e più comune in Europa (con maggior incidenza nel nord Europa) e ancora più comune negli Stati Uniti .
Il tumore alla prostata si sviluppa più frequentemente negli ultra cinquantenni, è si colloca al secondo posto dopo il tumore dei polmoni . I principali fattori di rischio sono fattori genetici e la dieta.
L’età d’esordio della malattia è altamente indicativo in relazione al fatto che oltre i 75 anni il carcinoma della prostata ha una progressione generalmente lenta ed è curabile con buone risposte cliniche, tanto da proporre nell’età senile terapie mediche dedicate.

La diagnosi precoce è possibile

Carcinoma prostatico

Il tumore prostatico viene spesso diagnosticato precocemente per mezzo dell’esplorazione rettale o tramite l’esecuzione di un marker tumorale denominato PSA.
Se dalla visita rettale o dell’esame sierologico nascono dei sospetti, viene indicata l’esecuzione di una biopsia singola o più spesso multipla (mapping prostatico) che consente di avere un esame istologico. Altri esami come l’ecografia addominale, la radiografia e la scintigrafia ossea e la TC sono richiesti solo per comprendere l’eventuale diffusione della malattia.

Come si interviene

Prostatectomia radicale restopubica

Il tumore prostatico si può trattare con la chirurgia, la radioterapia e la terapia ormonale. Generalmente la procedura chirurgica (prostatectomia radicale) è indicata nel tumore ancora localizzato nella ghiandola prostatica.
La radioterapia sul tumore prostatico ha le stesse indicazioni di quella chirurgica ma viene generalmente proposta nei pazienti ad alto rischio operatorio o nei pazienti che non accettano la procedura chirurgica.

Nei pazienti con malattia tumorale a diffusione extraprostatica viene generalmente proposto un trattamento radioterapico ed ormonale in relazione al fatto che le cellule tumorali possono regredire con l’ablazione ormonale (blocco androginico intermittente). La chemioterapia è considerata una terapia di seconda linea in caso di progressione sierologica (PSA in crescita) o clinica (controlli TAC e scintigrafia ossea).